venerdì 25 gennaio 2008

LADY ASL: LO SCANDALO SANITÀ DEL LAZIO ARRIVA IN LIBRERIA


«Un’indagine iniziata per caso nel 2004 e che ancora oggi non ha conosciuto la parola fine. In tre anni quasi 100 arresti per un totale di oltre 82 milioni di euro sottratti alla Sanità pubblica laziale: questi i numeri salienti dell’inchiesta passata alle cronache come il caso “Lady Asl”, dal nomignolo affibbiato dalla stampa alla principale protagonista, in negativo, della vicenda».
Alessio D’Amato e Dario Petti ricostruiscono gli avvenimenti che si sviluppano intorno alla figura di Anna Giuseppina Iannuzzi, passata alle cronache come “Lady Asl”, nelle 128 pagine del volume "Lady Asl – La casta della sanità. Fatti e misfatti", pubblicato dalla Editori Riuniti (costo 10 euro), che sarà in libreria a partire dal prossimo 31 gennaio.Gli autori raccontano di un sistema perverso fatto di tangenti, accreditamenti presso la Sanità laziale di strutture “fantasma”, falsi mandati di pagamento, emissioni di fatture per prestazioni mai erogate, sparizione di fascicoli, come nella peggiore tradizione nostrana.
Attorno a questo sistema ruotano personaggi noti e meno noti, alcuni con un ruolo da protagonista, altri solo sfiorati dallo scandalo, del quale restano ancora molti lati oscuri: Giulio Gargano e Giorgio Simeoni (entrambi di Forza Italia), Marco Verzaschi (sottosegretario dimissionario dell’Udeur) e poi, ancora, Storace, Ciarrapico, Daniela Di Sotto, il manager dell’Asl Cosimo Speziale, l’ex vescovo Emmanuel Milingo. Una storia non esente da elementi romanzeschi – come l’introvabile agenda dove la signora incontrastata della Sanità convenzionata appuntava le tangenti versate, o la suite dello Sheraton Hotel, dove avvenivano gli incontri con politici e imprenditori – raccontata con ritmo incalzante e da cui emerge la controversa personalità dei protagonisti.
Tra i primi quotidiani a riportare la notizia della imminente pubblicazione del volume segnaliamo il quotidiano “La Repubblica” del 21 gennaio scorso, che in un articolo di Mario Pirani sugli scandali della sanità cita appunto il lavoro di D’Amato e Petti.
Gli autori devolveranno l’intero ricavato delle vendite del libro all'associazione Antea, che opera nell'assistenza ai malati terminali per tumore.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho letto il volume, ma credo che questo libro sia importante per non dimenticare una delle pagine più nere della storia politica della nostra regione.

Scordare in fretta è purtroppo un brutto vizio nazionale, e visto che in questo caso stiamo ancora pagando in prima persona ciò che Lady Asl & c. hanno fatto (vedi aumento dell'Irpef regionale), considero fondamentale che ci sia un testo che fissi nella memoria collettiva un così grave episodio di malasanità.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con il fatto di smascherare quello che e' stato uno scandalo perverrso.Lo dico da ex-segretaria di uno dei centri di lady aslche ora è rimasta senza lavoro per colpa sua e che fatica da morire a trovarne un altro per campare una famiglia! So bene lo schifo che provoca dentro sapere che c'è chi ha speculato sulla vita di bimbi malati,ma assicuro chiunque si metta in contatto con questo blog, che noi del personale pagate due lire respiravamo un clima di amore e di amicizia tra noi amministrative, tra i dottorie i terapisti e ancora di più con i pazienti e i loro genitori,ignari dello scandalo che stava per esplodere.E se qualquno die genitori di pazienti nostri è in linea potrà confermare.E' vero pure che a noi nessuno ha chiesto niente nonostante fossimo li a subire gli strali di uno scandalo che si stava consumando ,dietro il ricatto di poter rimanere al lavoro perchè olggi il lavoro serve! Siamo state per anni a nero ma l'amore per quei bambini e ripeto il bel clima giovanile che si respirava,ci faceva rimanere.Anche dopo ,pur se in regola,abbiamo dato lè'anima per lavorare per cercare di recuperare l'accredfitamento e invece un calcio lì,licenziate per crisi aziendale,senza aver ricevuto tutte le spettanze dovute e poi scoprire che qualcosa funziona ancora perchè stanno ancora lavorando privatamente!scusate uil mio sfogo ma è difficile accettare di faticare ad arrivare alla fine del mese e sapere che unop dei centri lavora e quindi i soldi,che dovrebbero eseere dati a noi per gli stipendi nion percepiti, vanno ancora nelle loro tasche!Comunque la feliocità è fatta di altre cose, e mi spiace per chi la mattina non riesce a guardarsi allo specchio,o peggio ci si guarda
senza provare vergogna e che magari a vent'anni non ha la spensieratezza dell'età ma non vive godendo veramente le meraviglie del mondo!In bocca al lupo per il libro e complimenti per la destinazione dei ricavi dei libri
ex-dipendente

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Sono d'accordo nel definire il boicottaggio alla fiera del Libro di Torino come un atto di stupida intolleranza. Scrittori israeliani come Abraham Jehoshua, Amos Oz, David Grossmann sono esempi di un'alta letteratura non necessariamente di parte, che cerca di raccontare una realtà così tormentata, alla continua ricerca di una soluzione di pace.
Grazie Alessio per averne parlato.
Silvia

Anonimo ha detto...

mi chiamo alda eluisi e sono la nipote di aldo eluisi capo del partito d'azione e massacrato alle fosse ardeatine, e dico no grazie alla via da intitolarsi ad almirante