giovedì 15 gennaio 2009

Agli italiani il Ssn piace, ma funziona bene solo al nord

Avevo già parlato in un post di dicembre di un sondaggio sul gradimento da parte dei cittadini italiani del Sistema Sanitario Nazionale a 30 anni dalla sua istituzione. Lo aveva pubblicato Repubblica Salute, e ne usciva un quadro fatto di luci e di ombre, dal quale si desumeva comunque un dato certo: gli italiani non vogliono rinunciare al sistema pubblico. In queste ore le agenzie riportano i risultati di un altro sondaggio, che conferma quei dati. Riporto la notizia (Apcom).


A trent'anni dalla sua istituzione il Servizio sanitario nazionale raccoglie la fiducia della maggiorparte degli italiani (54%) ed è largamente preferito alla sanità privata (che piace solo a tre cittadini su dieci). L'Italia della salute sembra però spaccata in due: una al nord promossa a pieni voti e una al centro-sud, dove disfunzioni e carenze organizzative e strutturali fanno scendere il gradimento e la fiducia (sotto la soglia del 50%). Sono i risultati dell'indagine 'La qualità dei servizi sanitari in Italia offerti dal Ssn', promossa dall'Anaao-Assomed (Associazione medici dirigenti) e realizzata dalla Swg di Trieste su un campione rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 25 anni. La disparità di giudizi tra nord e sud sembra in ogni caso annullarsi quando ci si rivolge a persone che hanno avuto un'esperienza diretta recente dei servizi sanitari: è questo ad esempio il caso degli ospedali pubblici, la cui qualità di prestazioni e servizi viene promossa in tutto il paese. Dall'indagine l'ospedale pubblico risulta infatti come punto di riferimento principale per l'assistito e sembra resistere come presidio di qualità cui gli italiani continuano a rivolgersi con soddisfazione, anche al centro e al sud. La qualità delle cure e delle prestazioni ospedaliere è infatti giudicata soddisfacente dal 72% degli intervistati, una media che comprende la soddisfazione del nord (82%), del centro (68%) e del sud (57%). Giudizi quasi analoghi per il personale medico e sanitario, che risulta promosso dal 70% degli italiani (80% al nord, 63% al centro, 60% al sud). Gli ospedali del sud sono invece penalizzati per la gestione, con giudizi che scendono sotto la soglia del 50% quando si parla di comfort, vitto, organizzazione, servizi di informazione e igiene. Infine uno sguardo alla malasanità, la cui responsabilità viene addebitata più all'incapacità di medici e operatori che a carenze del sistema sanitario. E mentre i più giovani (under 35) sono propensi a sostenere l'inadeguatezza del sistema (58%), gli over 55 preferiscono indicare quella delle persone (63%).

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