mercoledì 17 dicembre 2008

"LE MANI SULLA SANITA'" INSIEME ALLA VEDOVA FORTUGNO

Ieri sera, alla presentazione del mio libro “Le mani sulla Sanità”, c’è stato l’intervento, non preventivato e per questo ancora più gradito ed emozionante, dell’On. Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno, ucciso dalla Ndrangheta il 16 ottobre del 2005. Avevamo parlato a lungo, prima che lei prendesse la parola, con Ignazio Marino, Lionello Cosentino, Achille Chiappetti, Guglielmo Pepe, Alessandro Benedetti della situazione della Sanità italiana, del perché dal 1993, anno da cui parte la narrazione del libro con lo scandalo di “Sanitopoli”, la situazione non sia cambiata in meglio, del perché non si sia messo in campo un sistema di controllo e non si sia valorizzata una etica della responsabilità che potesse limitare o eliminare del tutto tragedie o episodi grotteschi come quelli dell’assunzione in Calabria di 70 falsi infermieri. Controllo ed etica la cui drammatica carenza e la cui necessità erano stati sottolineati da tutti, in maniera appassionata da Alessandro Benedetti, da giornalista informato dei fatti da Guglielmo Pepe, con competenza dai senatori Marino e Cosentino e dal Prof. Chiappetti. L’intervento della vedova Fortugno è stato il commento più appropriato a questo dibattito, perché ha ricordato il sacrificio di una persona che è stata uccisa proprio perché si era impegnata nella denuncia di abusi che riguardavano il sistema della sanità calabrese. Chi volesse vedere il video degli interventi può andare su www.youtube.com/user/damatoalessio.

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